Chi deve pitturare casa?
Ciao a tutti, sono Gianluigi Manenti, il tuo Property Manager professionista, e opero per conto di Solo Affitti S.p.A.
Nel video precedente abbiamo parlato del verbale di consegna dell’immobile. Se non lo avete visto, vi consiglio di farlo e, subito dopo, di iscrivervi al canale per ricevere tutti gli aggiornamenti sui nuovi video.
Oggi invece voglio trattare un argomento che può risultare un po’ ostico, ovvero la tinteggiatura dell’immobile. Il codice civile stabilisce che la tinteggiatura è a carico del locatore (ovvero del proprietario) per quanto riguarda il normale deperimento dell’immobile. Diversamente, in caso di danni specifici, la responsabilità è del conduttore (cioè dell’inquilino). Facciamo qualche esempio per chiarire meglio.
Immaginate che io abbia un gatto, un bellissimo micio che salta sulle finestre e lascia le sue zampette stampate sulle pareti. In questo caso, il danno è causato dal mio gatto, quindi sarò io, in quanto inquilino, a dover provvedere alla tinteggiatura delle pareti.
Un altro esempio riguarda i caloriferi: se nel normale utilizzo, ad esempio durante il riscaldamento invernale, si formano delle macchie nere sulle pareti (come il famoso “fantasmino” che può apparire sopra i radiatori), questo tipo di deterioramento è a carico del proprietario, in quanto è un effetto naturale dell’uso e del passare del tempo.
Tuttavia, esistono anche accordi specifici che possono essere stipulati tra proprietario e inquilino, accordi che vanno oltre le disposizioni del codice civile. Il mio consiglio è sempre quello di stabilire accordi chiari e ben definiti, senza cercare di forzare la mano.
Cosa intendo dire? Ad esempio, se ho appena tinteggiato a nuovo un appartamento, non posso pretendere che l’inquilino lo restituisca completamente rinnovato dopo solo due anni di locazione. Posso, eventualmente, inserire una clausola nel contratto che imponga la tinteggiatura al termine del contratto, ma attenzione: tale clausola potrebbe essere considerata vessatoria, il che significa che non sarebbe valida, in quanto andrebbe a svantaggio dell’inquilino senza un giusto equilibrio.
Esiste però una situazione in cui potrebbe essere possibile un accordo del genere. Supponiamo che io stia affittando un appartamento a un operatore che gestisce affitti per studenti. In questo caso, se l’inquilino (operatore) affitta l’intero appartamento e subaffitta le stanze, possiamo concordare che alla fine della locazione, dopo un contratto 4+4, l’immobile venga restituito completamente tinteggiato e ristrutturato, magari con pittura traspirante o altro materiale specifico. Questo è un accordo che va formalizzato, ma bisogna fare attenzione: l’inquilino, anche se ha accettato, sarà comunque libero di non rispettarlo, salvo che non abbia causato danni.
Questo accade spesso nel nostro lavoro, dove vediamo numerosi contratti di affitto stipulati ogni giorno. Le persone che rispettano gli accordi li riconosci subito, perché, ad esempio, ci sono appartamenti che facciamo vedere a molte persone — anche 10, 15, 20 visitatori — e riesci a percepire chi ha davvero bisogno di una casa, chi è disposto a fare sacrifici per mantenerla, ma poi, purtroppo, non è in grado di sostenere costi aggiuntivi, come quello della tinteggiatura. Dall’altra parte, ci sono anche persone consapevoli di ciò che stanno facendo, che sanno che affittare una casa significa anche prendersene cura, magari con un bambino che ama disegnare sui muri, ma che al termine della locazione restituirà l’immobile perfettamente tinteggiato e in buono stato.
Per ulteriori consigli, continuate a seguirmi! E se non l’avete già fatto, iscrivetevi al canale per restare aggiornati.
Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato, e vi saluto!
Gianluigi Manenti