Ecco la verità che nessuno ti dice sugli Sfratti – PARTE 2
Nella gestione degli immobili, uno dei momenti più delicati e complessi da affrontare è sicuramente la procedura di sfratto. Dopo aver discusso, nella prima parte di questa serie, su come prevenire il rischio di insolvenza, oggi voglio illustrarvi cosa accade realmente quando è necessario avviare una procedura di sfratto e affrontare le difficoltà che questa comporta.
La preparazione mentale: siete pronti per affrontare uno sfratto?
Se non vi sentite pronti ad affrontare le situazioni emotive e logistiche che lo sfratto può comportare, probabilmente è meglio riflettere se l’investimento immobiliare fa davvero per voi. La gestione di un immobile in affitto richiede non solo pazienza, ma anche un approccio sistematico e una presenza costante.
Monitorare i pagamenti: il ruolo della costanza
Quando un inquilino inizia a non pagare, si aprono diverse strade, ma il primo passo è quello di mantenere un monitoraggio costante dei pagamenti. Nella nostra pratica professionale, siamo molto attenti a controllare gli incassi con regolarità. Posso assicurarvi che mantenere un’attenzione costante porta spesso gli inquilini a essere più puntuali. Al contrario, se trascurate i controlli e li fate solo saltuariamente, rischiate di trovarvi di fronte a insolvenze inaspettate.
Affrontare i ritardi nei pagamenti: l’importanza del dialogo
Quando notiamo che un inquilino inizia a ritardare regolarmente i pagamenti, la prima cosa che facciamo è fissare un incontro per capire le motivazioni. È importante non aspettare troppo a lungo: un inquilino potrebbe avere difficoltà economiche o personali e potrebbe non sentirsi a suo agio nel comunicarlo. Qui entra in gioco l’importanza di un dialogo aperto e comprensivo. Giudicare o assumere un atteggiamento ostile peggiorerà solo la situazione.
La seconda possibilità: quando è giusto concederla
Personalmente, credo nelle seconde possibilità, soprattutto per chi ha dimostrato di essere una persona responsabile ma si trova temporaneamente in difficoltà. Prendiamo un esempio concreto: se un inquilino paga un canone di 500 euro al mese e inizia a pagare con qualche giorno di ritardo, possiamo convocarlo per comprendere le cause. Potrebbe essere che si stia facendo carico di spese che non gli competono, o che stia affrontando delle difficoltà personali. In questi casi, valutiamo insieme un piano di rientro, offrendo la possibilità di dilazionare i pagamenti per un breve periodo.
Quando la situazione è più grave: il caso degli inquilini in difficoltà economica
Ci sono situazioni in cui le difficoltà economiche dell’inquilino sono tali da non poter essere risolte con un semplice piano di rientro. Ad esempio, può trattarsi di persone con un reddito molto basso e spese elevate. In questi casi, ho cercato di attivarmi insieme all’inquilino con i servizi sociali, chiedendo una partecipazione parziale al canone e collaborando per trovare una soluzione. È importante notare che queste scelte sono possibili solo se la proprietà può permettersi di non ricevere l’intero canone per un certo periodo.
Quando si arriva allo sfratto: tempi, costi e supporto professionale
Quando tutte le possibilità sono esaurite, si arriva alla procedura di sfratto, che può durare da 6 a 16 mesi, a seconda dei casi e della rapidità con cui vengono espletate le formalità legali. Affidarsi a un professionista esperto fa la differenza: un legale competente può accelerare le attività, ottenendo più velocemente le delibere dal tribunale e le date di sfratto. La scelta del legale è quindi fondamentale; assicuratevi che sia una persona dedicata e con esperienza nel settore.
Come proprietari, è importante monitorare il lavoro del professionista e verificare che si muova con prontezza e comunichi con tempestività. Ogni mese conta, e la situazione va seguita attentamente.
L’esecuzione dello sfratto e le implicazioni emotive
Una volta che lo sfratto è convalidato, l’inquilino ha un periodo di circa 40 giorni per lasciare l’immobile volontariamente. Se ciò non avviene, si passa all’esecuzione forzata, che può richiedere uno o più tentativi. Personalmente, cerco sempre di ottenere il rilascio dell’immobile al primo tentativo: prima di arrivare allo sfratto, infatti, ho già cercato ogni possibile alternativa, e ritengo che a quel punto sia giusto procedere senza ulteriori rinvii.
Affrontare uno sfratto non ha solo costi economici, ma anche emotivi. Nel prossimo articolo, approfondiremo proprio questo aspetto e vedremo come gestire il carico emotivo che una procedura di sfratto può comportare.
Questo articolo offre uno sguardo onesto e concreto su ciò che comporta affrontare uno sfratto. Spero vi sia utile per comprendere meglio le sfide della gestione immobiliare e per prepararvi al meglio in caso di necessità.